La crisi cambia volto alle perizie, tassello indispensabile fra le fasi (preventivo, istruttoria) che anticipano l’erogazione del mutuo. Dal 2008 – subito dopo il fallimento di Lehman Brothers – si sono avvertiti i primi segnali di cambiamento. Segnali che adesso si sono consolidati in una tendenza.
«Per effettuare le valutazioni sul valore degli immobili, necessarie per determinare il valore del mutuo in relazione al valore dell’immobile (per legge questo rapporto, sintetizzato nel l’espressione loan to value, non può eccedere la soglia dell’80%, ndr) le banche hanno cambiato totalmente registro – spiega Paola Viola, responsabile di Mutuiperlacasa.com -. Se prima ci si affidava a periti “interni” adesso questo servizio è gestito in outsourcing da società esterne, come Crif, Praxi o Reag. Si tratta di un cambiamento sostanziale perché oggi sono scomparse le “perizie allegre”, quelle ancorate al valore commerciale e come tale decisamente influenzato dagli optional della casa (ristrutturazione effettuata, impianto di climatizzazione, domotica ndr). Le perizie oggi vengono effettuate sulla base del valore sterile dell’immobile sulla base dei range minimi e massimi indicati per ciascun quartiere dall’Agenzia del Territorio che è, difatti, diventata il Quattroruote delle case».
Vedi tutti » In sostanza le perizie sono oggi più rigide. I periti vengono scelti in automatico dagli istituti di credito accedendo a una banca dati in modalità random, per evitare conflitti di interesse. «Un gran vantaggio per il sistema finanziario – prosegue Viola – perché in questo modo è impossibile ottenere importi superiori al valore dell’immobile, calcolati su loan to value reali ben superiori al 100%. Fenomeno diffuso, invece, fino a qualche tempo fa. Lo dimostra il fatto che abbiamo riscontrato molti problemi a surrogare/sostituire mutui su vecchi immobili proprio perché il valore finanziato era nettamente superiore al valore dell’immobile, anche se formalmente al di sotto dell’80%».
Ma quanto costa una perizia? «Circa 275 euro – conclude –. Va tenuto conto che il costo di perizia è l’unico costo che il 99% delle banche che operano in Italia fanno sostenere in anticipo al cliente. Alcune banche, invece, sottraggono queste spese, unitamente ai costi di istruttoria, all’imposta sostituiva e del procuratore bancario (che rappresenta l’istituto all’atto del rogito, ndr) dall’importo erogato. Da ciò deriva che l’importo effettivamente finanziato è minore di quello richiesto. Un dato che molti ignorano fino al giorno del rogito».
Articolo tratto da Il Sole 24 ore del 23 settembre 2011