Più di 3.300 aste giudiziarie di beni immobili al mese. È questo il dato medio ralativo alle ordinanze emesse dai tribunali per disporre la vendita di una o più unità pignorate. A finire all’asta sono immobili di ogni tipo: attici, ville e hotel oppure appartamenti, cantine e capannoni. Il peso delle sofferenze bancarie e l’incremento delle morosità non ha fatto altro che far lievitare il fenomeno: il numero di procedimenti esecutivi pendenti è salito del 13% dal 2008 al primo semestre 2011 (ultimo dato disponibile del ministero della Giustizia); e i pignoramenti sopravvenuti nel 2011 (dati Jupiter-Cerved) sono stati oltre 44mila, il 18% in più rispetto all’anno precedente.
Nel 2010, secondo le statistiche del ministero della Giustizia, il numero medio di aste giudiziarie di immobili si fermava a circa 2.800 al mese. Nel primo semestre del 2011 le ordinanze disposte dai tribunali italiani sono aumentate in modo consistente: se l’andamento venisse confermato dai dati di fine anno, si stima un incremento del 15% di vendite giudiziarie effettuate. Il boom di aste si scontra, però, con il numero di «vendite attuate», cioè esitate positivamente, nelle quali nessun bene è rimasto invenduto: nei primi sei mesi del 2011 il rapporto tra vendite attuate e vendite disposte è stato solamente del 32,5 per cento (trend costante negli ultimi tre anni).
le tendenze
Tra i 256 lotti messi all’asta a febbraio dal Tribunale di Trento, ad esempio, c’erano gioielli degli anni 70 come l’hotel Costa Rotian di Commezzadura con 75 posti letto, campo da tennis piscina e parco in saldo a 2 milioni e 200mila euro. Per chi cerca una casa per le vacanze la scelta è davvero vasta: a Madonna di Campiglio si va appartamenti vicino alle piste acquistabili a 350mila o 810mila euro a seconda della metratura, fino a un attico spettacolare su due livelli, al prezzo base di 2 milioni di euro.
Fino a qualche anno fa all’asta si trovavano, solo e soprattutto, immobili di bassa qualità, periferici o vecchi capannoni dati in garanzia. Oggi invece ci sono anche posizioni immobiliari interessanti e di pregio: residenze in zone centrali o semi centrali dei capoluoghi di provincia o, spesso, unità abitative in località turistiche che hanno, crisi del mercato permettendo, una forte “rivendibilità”. Almeno sulla carta.
Articolo tratto da “Il Sole 24 ORE” del 1/03/2012