L’articolo 29 del disegno di legge Concorrenza, approvato lo scorso venerdì dal Consiglio dei Ministri ha previsto una “Semplificazione del passaggio di proprietà di beni immobili ad uso non abitativo”.
Il comma 1 così recita: “In tutti i casi nei quali per gli atti e le dichiarazioni aventi ad oggetto la cessione o la donazione di beni immobili adibiti ad uso non abitativo, come individuati dall’articolo 812 del codice civile, di valore catastale non superiore a 100.000 euro, ovvero aventi ad oggetto la costituzione o la modificazione di diritti sui medesimi beni, è necessaria l’autenticazione della relativa sottoscrizione, essa può essere effettuata dagli avvocati abilitati al patrocinio, muniti di polizza assicurativa pari almeno al valore del bene dichiarato nell’atto.”
Questa normativa introduce la compravendita di immobili senza notaio; quindi la compravendita di immobili ad uso non abitativo (come uffici, capannoni, locali commerciali, depositi, ecc.) di valore catastale non superiore a 100mila euro può avvenire senza il rogito notarile, bensì soltanto con una scrittura privata autenticata da un avvocato.
Ovviamente il comma 2 del Ddl ha previsto che: “Le visure ipotecarie e catastali per la redazione degli atti e delle dichiarazioni di cui al comma 1, nonché le comunicazioni dell’avvenuta sottoscrizione degli stessi agli uffici competenti sono a carico della parte acquirente, donataria o mutuataria.
Immediate sono state le repliche del Consiglio Nazionale del Notariato sfociate anche con la richiesta al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di un incontro urgente per rappresentare i rischi connessi all’approvazione di alcune disposizioni contenute nel disegno di legge Concorrenza.
Per i notai nazionali il provvedimento, con l’eliminazione dell’importante controllo preventivo di legalità del notaio sule transazioni relative ai beni immobili ad uso non abitativo fino a 100mila euro, porterebbe a “potenziali effetti distorsivi della concorrenza creando condizioni di svantaggio competitivo in danno dell’utenza”.
Eleonora Tamari