È arrivato il momento di saldare le tasse sulla casa come Imu e Tasi per chi è proprietario di abitazioni non adibite a prima casa. I Comuni non potranno aumentare le aliquote (grazie al Piano di Stabilità 2016), salvo dissesto finanziario ma possono diminuirle. Il sindacato Uil ha calcolato un costo medio di 1.070 euro con picchi di 2.000 euro nelle grandi città per circa 25 milioni di proprietari. Il termine ultimo è il 16 dicembre.
Imu e tasi, il calcolo
Come calcolare il saldo? Il Ministero delle Economie e delle Finanze spiega che va conteggiato l’importo annuale (aliquote più sconti) considerando le delibere approvate dal Comune entro il 30 aprile 2016, pubblicate sul sito del M.E.F., entro il 28 ottobre 2016. Se approvate in ritardo scattano le delibere del 2015. Quindi sottrare quanto è stato già pagato a giugno. Non pagano i possessori di una sola casa (la prima) e di terreni agricoli. Case e ville di lusso (categorie A/1, A/8 e A/9) sono tenute a pagare normalmente l’imposta. Una sola unità immobiliare, invece, per i cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’Associazione Italiani Residenti all’Estero.
I vantaggi
Ci sono anche degli sconti sul pagamento di Imu e Tasi. Il 25% viene applicato alle proprietà affittate con un canone concordato. Se questo scomputo non è stato utilizzato a giugno, nella prima tranche, può essere utilizzato entro il 16 dicembre. Gli esempi di affitti considerati sono i contratti agevolati, di tre anni più due di rinnovo; i contratti con studenti universitari della durata di più di sei mesi; i contratti transitori da 1 a 18 mesi se stipulati nelle aree metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo, Catania; Comuni confinanti con tali aree; altri Comuni capoluogo di provincia. Infine sconto del 50% per le case in comodato a genitori o figli che la “trasformano” in prima casa. Il contratto deve essere registrato.