Stretta creditizia, spread ancora alti e incertezza generale hanno reso difficile la realizzazione per molti italiani del sogno di acquistare una casa propria. In questo contesto di instabilità economica ha trovato ampio spazio la formula alternativa del cosiddetto “rent to buy”, attraverso la pianificazione dell’acquisto di un’abitazione con una modalità che sta sempre più prendendo piede. Trattasi in sostanza di una forma di affitto con riscatto finale. Per fronteggiare la crescente difficoltà di ottenere un mutuo dalle banche, chi vuole diventare proprietario della propria casa può quindi attraverso un contratto di affitto prevedere il pagamento di canoni di locazione da decurtare poi dal prezzo concordato per l’acquisto, che si concretizzerà al termine predeterminato. Si può godere quindi da subito dell’immobile, con l’opzione di poterne poi acquistare la proprietà e imputare i canoni versati a pagamento di una parte del prezzo. Ma come funziona in concreto? Il primo passo è la stipula di un contratto in cui il proprietario permette al locatario l’acquisto dell’immobile, dopo un numero prefissato di anni ad un prezzo concordato. Il locatario verserà una cifra iniziale a titolo di acconto (di solito il 5-6%) e si impegnerà a pagare nei mesi successivi un normale canone d’affitto, aggiungendo una quota a titolo di accantonamento del capitale, che andrà progressivamente a ridurre il prezzo di vendita dell’immobile. Al termine del periodo stabilito, quindi, si procederà con il rogito e il passaggio ufficiale della proprietà dell’immobile. Il vantaggio per chi compra è chiaramente quello di anticipare l’utilizzo dell’immobile rispetto al pagamento globale del prezzo; per il venditore quello di sbloccare una situazione critica di stallo del mercato immobiliare, riuscendo a percepire un reddito anticipatamente rispetto alla vendita effettiva del bene. http://www.euribor.it/news86.html