Un rallentamento della corsa degli spread applicati dalle banche che operano in Italia sui mutui è quello che si augurano tutti coloro che di questi tempi sono al guado, indecisi se chiedere un prestito ipotecario. Nel limbo tra la tentazione di quotazioni immobiliari non alle stelle e spread sui mutui ai massimi storici.
Aggiungendo a ciò la buona notizia che i tassi europei (Euribor e Irs) che concorrono alla formazione del tasso finale del mutuo, volano molto basso e quindi compensano l’effetto dei ricarichi fuori controllo fissati dagli istituti sui contratti. Oggi, in Italia lo spread su un mutuo a tasso variabile viagga al 2,5%, sul fisso al 2,6%. Non è mai stato così da quando esiste l’euro.
Ma l’Italia è da considerarsi un caso isolato, oppure il virus degli spread impazziti si è diffuso anche in altri Paesi europei? Aiutati dai siti stranieri che offrono la possibilità di simulare le offerte di mutui abbiamo raccolto una serie di spunti che possono risultare utili per chi è orientato a comprare casa all’estero utilizzando la leva del debito.
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