Il vento sta cambiando. Dopo dieci mesi consecutivi di ritocchi verso l’alto, gli spread applicati dalle banche sui tassi dei mutui tornano a scendere. Il nuovo trend è partito da pochi giorni e coinvolge una manciata di istituti, ma gli operatori credono che possa proseguire allargando le maglie all’interno del mercato dei prestiti ipotecari, da un paio di trimestri imballato tanto sul fronte dell’offerta che della domanda.
Come evidenziano i dati in pagina, sono tre gli istituti che hanno deciso di scendere sotto la soglia del 3% allontanandosi con forza dallo spread medio di mercato del 3,5 per cento. Ad aprire le danze è stata Cariparma che da poco ha deciso di ampliare il plafond dei finanziamenti destinati alle famiglie a 2,5 miliardi di euro lanciando una “Campagna Mutui casa“. L’istituto propone uno spread sul tasso variabile con durata 20 anni al 2,6% (sale al 2,85% per il trentennale). È scesa sotto la soglia del 3% anche Bnl-Bnp Paribas che con una sforbiciata da 55 punti base ha ridotto lo spread al 2,95 per cento.
Probabilmente non è un caso che tra le apripista del nuovo trend ci siano due banche francesi che potrebbero aver beneficiato di un mercato interbancario meno teso negli ultimi mesi rispetto a quello italiano. Ma si stanno muovendo anche le banche nostrane. Con un taglio secco di 20 punti base Webank offre mutui variabili (da 20 a 30 anni) con uno spread del 2,7 per cento. L’istituto è per pochi decimi al primo posto della classifica elaborata da MutuiOnline.it, ordinata per Taeg, il tasso che tiene conto di tutte le spese: spread, tipologia di indice europeo scelto per indicizzare il mutuo (Euribor 1 o 3 mesi per i mutui variabili e i vari Eurirs di durata per i mutui a tasso fisso), spese di istruttoria, perizia, incasso rata, eventuali coperture assicurative, e via dicendo.
Articolo tratto da “il Sole 24ORE” del giorno 22 Marzo 2012
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