Il tema delle polizze collegate a mutui e finanziamenti sta diventando un “tormentone”: il lungo e articolato percorso normativo sembrava finalmente concluso dopo l’emanazione, nello scorso dicembre, di un apposito provvedimento Isvap e di uno specifico articolo di legge contenuto nel decreto “salva Italia”.
Il Governo Monti, su proposta dell’Antitrust, è invece intervenuto nuovamente sulla materia, confezionando un nuovo articolo contenuto nel recentissimo decreto sulle liberalizzazioni: anche in questo caso l’obiettivo è limitare le pratiche commerciali adottate dalle banche in occasione delle erogazioni di mutui o finanziamenti che si concludano con la stipula di una o più polizze assicurative.
L’articolo 29 (assicurazioni connesse all’erogazione di mutui immobiliari) del nuovo decreto legge sulle liberalizzazioni, che sarà a breve sottoposto al vaglio del Parlamento, stabilisce che, se l’erogazione del mutuo è condizionata dalla stipula di una polizza vita, la banca deve sottoporre al cliente almeno due preventivi, predisposti da due differenti gruppi assicurativi. Il nuovo provvedimento fa dunque riferimento alle sole polizze vita e non ad altre polizze (incendio, infortuni o perdita d’impiego).
A una prima lettura la nuova norma sembra limitata nella sua portata e di difficile attuazione pratica. Non sono infatti previste sanzioni in caso di
inadempimento da parte della banca; non è chiaro il tipo di rapporto di collaborazione che la banca dovrà intrattenere con la seconda compagnia (quasi tutti gli accordi distributivi in vigore tra banche e compagnie riportano la clausola di esclusiva); e si parla solo di mutui immobiliari e non del credito al consumo.
Articolo tratto da “La mia Finanza“
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