Il 1 gennaio 2017 scatta l’ora delle termovalvole obbligatorie dopo un lungo percorso di preparazione. Uno degli ultimi appelli è arrivato al termine della scorsa stagione invernale. Solo con la caldaia spenta si può intervenire per l’installazione delle valvole e dei contabilizzatori. A settembre 2015, secondo Rete Irene (network di aziende che opera in Lombardia e si occupa di sostenibilità), più della metà degli stabili con riscaldamento centralizzato non era ancora intervenuto per fornire i termosifoni delle termovalvole.
A che servono le termovalvole
Le termovalvole sono da anni presenti nelle case di molti cittadini e possono aiutare a risparmiare sulla bolletta. Come? In un sistema centralizzato il singolo inquilino non decide la temperatura del suo appartamento. La valvola termostatica, aggiunta su ogni radiatore, permette di gestire il flusso dell’acqua calda che scorre nel termosifone mentre una testina termostatica stoppa il radiatore al raggiungimento della temperatura desiderata. In questo modo si regola il funzionamento del riscaldamento sulle proprie esigenze. L’installazione del contabilizzatore, invece, è necessaria per calcolare i consumi di ogni singolo appartamento perché, oltre ad una quota fissa, è prevista anche una variabile a seconda dell’effettivo consumo del singolo inquilino. Si applica un apparecchio su ogni termosifone se l’impianto è a colonne montanti, all’ingresso delle tubazioni se è a zona.
Termovalvole obbligatorie, chi deve installarle?
Come è facile intuire l’obbligo di installare le termovalvole è valido per i condomini che usufruiscono del riscaldamento centralizzato. Se l’impianto è a distribuzione orizzontale, le imprese fornitrici del carburante devono provvedere all’installazione dei contatori. Al contrario, in caso di impianto a distribuzione verticale, ogni condomino può affidare i lavori ad una impresa differente. Occhio alle sanzioni per chi non installa le termovalvole (a controllare sono le Regioni e le Province autonome). Si rischia una multa pecuniaria che va da 500 a 2.500 euro. La multa è a carico dell’azienda fornitrice se l’impianto è a distribuzione orizzontale. Si moltiplica la sanzione per ogni unità abitativa più un ammenda per il condominio.